Sinistra Critica di Taranto risponde a Legambiente

Cari amici di Legambiente
Seguiamo sempre con interesse i vostri  documenti e iniziative, anche se qualche volta non ci troviamo d’accordo. La cosa si ripete anche in questo comunicato (vedi qui) del  presidente Cogliati Dezza. Quello che ci sorprende è, che ben sapendo che Riva non ha nessuna intenzione di fare “spese pazze”, Lega Ambiente continui a pensare che ci sia qualcuno che possa obbligarlo. Se questo fosse stato possibile, qualcuno, nella fattispecie il governo, lo avrebbe già fatto. Per Riva le cose da fare sono pannicelli caldi per far abbassare un po’ la febbre (leggi tensioni fra i lavoratori di Taranto e del resto del gruppo) e, successivamente, riprendere a fare le porcate che ha fatto fino ad ora. Non vi pare che se avesse voluto mettere mano al portafogli, lo avrebbe già fatto? Vogliamo fare un paragone azzardato. Se una famiglia tiene male un figlio, i servizi sociali intervengono e, se le condizioni di disagio continuano il Magistrato dei minori toglie la “patria potestà” alla famiglia. Ora, per Riva, i servizi sociali (cioè la Magistratura), sono intervenuti ripetutamente, il Magistrato (in questo caso il governo), deve togliere la “patria potestà” (espropriando la fabbrica), bloccando tutti i beni della famiglia Riva che devono servire a ripagare i danni provocati ai lavoratori e alla città. Ecco perché non siamo d’accordo con l’appello di Cogliati Dezza. Riva deve essere espropriato è lo Stato si deve far garante del risanamento degli impianti a spese di Riva. Si può obbiettare che  il governo non prenderà questo provvedimento? Lo sappiamo che per sua iniziativa non lo farà. Per questo bisognerà sostenere una grande mobilitazione nazionale non solo del gruppo Riva ma anche di tutti i lavoratori che riconoscono l’importanza di non distruggere l’ultimo grande presidio produttivo insieme alla FIAT.
Scusate la polemica, ma con Legambiente vogliamo mantenere una cordiale interlocuzione.
Un caro saluto da Sinistra Critica di Taranto.

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