Il Pasok, il partito tradizionale della socialdemocrazia greca, a più riprese partito maggioritario di tutta la politica di quel paese, è dato dai sondaggi all’ 8% e, paradossalmente, dopo essersi diviso per decenni, alla fine della “dittatura dei colonnelli” (1967-1974), il potere con la destra, oggi si batte per il ritorno al sistema elettorale proporzionale “per evitare il bipartitismo”… tra la destra (data dagli stessi sondaggi al 26%) e Syriza di cui si prevede un risultato del 30 % (oltre il 10% viene previsto per i nazisti di “Alba dorata”). E’ questo l’incubo della borghesia greca e di quella di tutta europa, perché l’attuale legge elettorale ellenica, finalizzata alla “governabilità”, conferisce al primo partito un “premio” di 50 deputati, che potrebbe consentire alla coalizione del partito riformista di sinistra Synaspismos con gran parte della sinistra radicale di formare un governo. Poche settimane fa, Syriza ha tenuto la sua Conferenza nazionale (alla presenza di 4.00 delegate e delegati) con l’obiettivo di trasformare la coalizione in un vero e proprio partito. Erano presenti nel congresso due posizioni, quella legata alla precedente esperienza di Synaspismos (con il suo principale dirigente Alexis Tsipras, nella foto) che ha ottenuto il 75% dei voti e quella di sinistra “radicale”, appunto, diretta da Panayiotis Lafazanis che ha ottenuto il 25%. Per conoscere meglio questa esperienza pubblichiamo una recentissima risoluzione politica di questa organizzazione che ne illustra il progetto.
Pubblichiamo inoltre un articolo di Panos Petru, della direzione dell’organizzazione anticapitalista Sinistra Internazionalista dei Lavoratori (DEA), uno dei gruppi fondatori di Syriza, fin dal 2004. Il suo articolo riferisce su ciò che è avvenuto nella Conferenza e sulla discussione politica in corso sul futuro e sugli sviluppi politici della coalizione.