Il sindaco di Aprilia Antonio Terra è preoccupato per l’elevata pericolosità delle strade e gli elevati tassi di incidentalità, soprattutto nei periodi di diminuzione delle ore di luce solare in autunno e inverno.
Quindi? Più lampioni? Meno buche? Meno cartelloni pubblicitari ai bordi della strada che distraggono i conducenti? Progetti per la messa in sicurezza della Pontina e Nettunense?
Macchè! La soluzione sarebbe vietare per 3 mesi di “porre in essere comportamenti diretti in maniera inequivocabile ad offrire prestazioni sessuali a pagamento”.
Con un’ordinanza vuota di contenuti, ma piena di pregiudizi e di stampo moralista, analoga a quelle di altri amministratori leghisti (ma neanche il Pd in qualche Comune ha resistito alla tentazione), il sindaco di Aprilia, che guida una giunta composta da forze reazionarie e di area neofascista, indica nelle prostitute fonte di “degrado”, in quanto “gettano rifiuti ed oggetti vari direttamente a terra”.
Sottolineamo che il degrado vero in una città come Aprilia è quello sociale derivante dalla carenza strutturale di servizi (sanità, trasporti, servizi sociali, ecc.) che dovrebbero invece essere garantiti.
Per il sindaco, poi, la soluzione dell’altro grave problema individuato nelle premesse dell’ordinanza, quello, cioè, dello sfruttamento della prostituzione (e vorremmo sapere se indagini sono state fatte su tale fenomeno dall’amministrazione o se parlano per sentito dire), sarebbe eliminare le prostitute (dalla strada).
Fermo restando che la prostituzione in sé ognuno è libero di praticarla, se adulto e consapevole, uomo o donna che sia, non sono certo le prostitute, o i prostituti, a determinare l’incremento del loro sfruttamento o delle rapine, come si sostiene nell’ordinanza.
Sarebbe come voler impedire gli stupri in strada sulle donne non facendole uscire di casa oppure voler ostacolare la schiavitù impedendo alle persone di lavorare.
Un conto è la lotta allo sfruttamento della prostituzione, non certo praticabile con lo strumento dell’ordinanza, un conto la lotta alle prostitute e ai prostituti.
Il vero intento, infatti, è quello di ridurre, come scrive il sindaco stesso, la negativa “percezione” di sicurezza urbana (e non la sicurezza in sè), che suscita un senso di abbandono negli abitanti, e da ciò la volontà di non voler vedere prostitute in strada dal 18 dicembre 2012 al 31 marzo 2013. Forse perchè, a giudizio del sindaco Terra, “degradano” le festività e la campagna elettorale.
Sinistra Critica Aprilia