La Rete 28 Aprile verso il documento alternativo al congresso Cgil

30-anni-mDavanti a oltre 200 delegati e delegate si è tenuta a Milano, lo scorso venerdì primo febbraio, l’assemblea nazionale della Rete 28 Aprile Opposizione Cgil. Una partecipazione significativa, per nulla scontata in una fase di cosi bassa mobilitazione sociale. Cremaschi, nella sua relazione introduttiva, ha esposto le ragioni per le quali la Rete deve presentare un suo documento alternativo al prossimo congresso Cgil.

A partire da un’analisi impietosa sulla condizione del lavoro oggi, dopo la debacle sindacale su art. 18 e pensioni, figlia della grande ritirata sindacale degli ultimi trent’anni, e sulle responsabilità di Cgil Cisl Uil nell’aver sostenuto o non contrastato sul terreno sociale le politiche del governo Monti. La Rete pertanto rivendica la necessità di una rottura netta con il sindacalismo della concertazione e della moderazione.

Una proposta di battaglia interna alla Cgil e di lotta sociale contro le politiche d’austerità con tutte le soggettività che su questo terreno sono impegnate, a partire dall’esperienza del “No Debito”.

Quattro i punti di fondo della proposta di lavoro della Rete:

  • la lotta per il lavoro e contro la precarietà, la flessibilità, lo sfruttamento del lavoro;
  • le lotte sociali per la casa la sanità la scuola e per tutti i beni comuni;
  • la lotta generale contro le politiche di austerità e rigore;
  •  la lotta per la democrazia ed i diritti di libertà, contro la normalizzazione sindacale.

Al termine della relazione la sala ha abbracciato il compagno Riccardo Antonini, il ferroviere licenziato da Moretti perchè impegnato in una dura battaglia per fare giustizia sulla strage di Viareggio in cui e’ imputata la Rfi.

Il dibattito, circa una trentina di interventi di compagni e compagne di diverse categorie, ha registrato un consenso unanime alla proposta del documento alternativo. Molto più articolata invece la discussione su profilo politico e organizzativo della Rete. Molti interventi operai, sopratutto Fiat, hanno denunciato la dura condizione nelle fabbriche, la lontananza, l’apatia, quando non l’avversione del sindacato alle proposte di iniziativa dei delegati e la necessità di ripartire. La proposta su contenuti e percorso, avanzata nella relazione, è stata infine approvata all’unanimità. Un’assemblea importante che tuttavia, per ragioni oggettive legate alla fase, registra l’estrema difficoltà della costruzione di una risposta ai bisogni che non richiami immediatamente la dimensione generale per affermarsi.

Questa è certamente la questione di fondo con cui ogni antagonismo politico e sociale è e sarà sempre più costretto a misurarsi.

(red.)

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