di Giulio Calella

Pasquale Di Pietto (a sinistra) con Roberto Rossetti
Sono stato il primo a conoscerlo tra di noi di Sinistra Critica… si presentò in libreria quando ancora il Centro studi era qui, dicendomi che era stato iscritto alla IV negli anni Sessanta, che aveva poi abbandonato per disaccordi con Livio, abbandonando poi qualche anno più tardi anche la politica attiva.
Dopo tanti anni di lavoro come piccolo imprenditore, nel pieno della crisi economica che purtroppo coinvolgeva anche il suo mobilificio, si era invece convinto “che Livio aveva ragione”. E venne da me dicendo, con la sua assoluta pacatezza, che lui a Livio doveva qualcosa. Che si sentiva in colpa per non aver dato il suo contributo a cambiare il mondo, e che adesso che il capitalismo dimostrava con la crisi il suo volto peggiore voleva fare qualcosa per riparare. E per capire ciò che Livio gli aveva spiegato ma lui non aveva capito.
Per almeno due mesi è venuto ogni giorno in libreria nella sua pausa pranzo, a leggere i libri del Centro studi, e a chiedermi consigli di lettura. Dopo qualche settimana mi disse timidamente che mi doveva parlare per farmi una strana proposta. Strana per questo mondo e questo tempo. Lui offriva una sede gratuita al Centro studi, dentro il suo mobilificio. “Gratis?”, gli ho chiesto io che ancora lo conoscevo appena. Certo, ha risposto lui, aggiungendo che capiva benissimo nel caso non mi fossi fidato di un perfetto sconosciuto. E ribadendomi che lo faceva perchè doveva qualcosa a Livio, e perchè gli piaceva l’idea di avere così vicino quei libri.
E così lo abbiamo conosciuto in tanti, come il compagno che non solo ci ha dato la sede del Centro studi, ma che ha fatto a sue spese il trasloco dei libri…e lo ha ovviamente rifornito di librerie. “Leggevo di più quando venivo in libreria da te che adesso che ho il Centro studi attaccato al mio ufficio”, mi diceva sempre quando mi vedeva… come una decina di giorni fa, quando ero andato da lui per vedere dei mobili, e mi aveva raccontato anche dei suoi continui salti mortali per tenere in piedi la sua attività in questi tempi di crisi. Una persona gentilissima, buona, pacata, sempre disponibile e attentissimo a quello che gli dicevi. Un compagno “d’altri tempi”.
Ciao Pasquale, ci mancherai.